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Bianchi

fabbrica di biciclette

Bianchi, è la fabbrica di biciclette più antica al mondo ancora esistente. Fondata nel 1885 da Edoardo Bianchi, F.I.V. Edoardo Bianchi Spa (Fabbrica Italiana Velocipedi) è riconosciuta come uno dei marchi più importanti al mondo nel ciclismo.
Bianchi si colloca tra i leader del mercato internazionale ciclistico.

Caratteristica distintiva dell'azienda è il colore con cui venivano e vengono tuttora verniciate le bici, il verde acqua chiamato spesso celeste Bianchi.

La F.I.V. Edoardo Bianchi, un tempo anche casa automobilistica e motociclistica italiana, oggi fa parte del gruppo svedese Cycleurope AB. La produzione di massa non avviene più in Italia, dove si mantiene parte della progettazione e dell'assemblaggio dei modelli di alta gamma.

Nel 1914 l'azienda produsse 45.000 biciclette, 1.500 moto e 1.000 automobili.

Allo scoppio della seconda guerra mondiale, interrotta la produzione di automobili, l'azienda intensifica l'attività nella fabbricazione di autocarri e veicoli militari. I bombardamenti colpiscono i processi produttivi delle fabbriche, soprattutto del centro produttivo di viale Abruzzi a Milano, il più colpito.

Terminata la guerra, dopo la morte del fondatore Edoardo, la Bianchi riuscì a risollevarsi, contribuendo alla ricostruzione e motorizzazione dell'Italia con la Bianchina, motoleggera di 125 cm³ e l'Aquilotto, ciclomotore di cui era disponibile per la vendita il solo motore da applicare alle biciclette.

Tentando la strada di cimentarsi nella commercializzazione dei piccoli veicoli da trasporto merci, con il modello di motocarro Supermil 49, presentato nel 1948 ed equipaggiato con un inedito propulsore 500 cm³ e 18 CV potenza, in grado di porsi in concorrenza a prodotti come l'Ercole, proposto nel medesimo periodo dalla Moto Guzzi.

La parte relativa alle quattro ruote, dopo una prima unione di forze con Pirelli e Fiat che da vita all'Autobianchi nel 1955, viene ceduto ai due soci insieme allo stabilimento di Desio nel 1958.

L'attività nell'ambito delle due ruote, con a capo dell'Ufficio Tecnico Lino Tonti dal 1959, vede il debutto delle motociclette 250-350-500 bicilindriche bialbero, che consentono alla Bianchi il ritorno nelle competizioni ai Gran Premi del 1960. Parallelamente ai prodotti destinati al Motocross, alle linee dei modelli MT61 dell'Esercito Italiano, dello scooter Orsetto 80 e della Sila 175, motoleggera di intonazione sportiva.

Nel 1958 la Bianchi, smembrata in varie realtà, cessa l'attività nella storica sede centrale di viale Abruzzi.
Le linee di montaggio dei rami ciclistico e motociclistico vengono trasferite in una porzione industriale dell'ex Aeronautica Caproni di via Fantoli, quartiere milanese alla periferia di Taliedo.

La vendita delle moto Bianchi Velo proseguirà quasi esclusivamente con le rimanenze di magazzino sino alle soglie anni settanta, mentre il settore delle biciclette continuerà l'attività a Treviglio (BG), per iniziativa di Angelo Trapletti e in seguitoi del Gruppo Piaggio, dando vita nel 1973 alla squadra ciclistica Bianchi-Piaggio, cui seguirà il controllo da parte della Bianchi fino al 2011 del marchio Legnano e ancora attualmente di Chiorda. Recentemente, il marchio Chiorda è stato ripreso e rilanciato dalla Bianchi, forse anche per rispondere alla perdita del marchio Legnano

Il marchio Bianchi è celebre per la produzione di bici da corsa, usate da grandi campioni a partire da Giovanni Gerbi (il diavolo rosso), Costante Girardengo, Fausto Coppi, Felice Gimondi e Marco Pantani.

La produzione odierna, oltre alle bicicletta da strada (Reparto Corse) si estende a bici da passeggio, mountain bike, e-bike (a pedalata assistita) e BMX.