Design Anonimo

prodotti senza designer e azienza

Il Design Anonimo definisce prodotti e oggetti di uso quotidiano di cui non si conosce il progettista e spesso neppure l'azienda di produzione. In un momento in cui viene data grande rilevanza alla "firma" del designer, al marchio o al brand, più in generale in una fase di trasformazione delle merci estetiche contemporanee, le "normali" virtù del design anonimo meritano di essere sostenute e proposte a modello.

Per citare alcuni esempi di "prodotti anonimi" dal design di qualità: la Moka Bialetti, l'Ape Piaggio, le sedie di Chiavari, il cappello Borsalino, la pentola a pressione, il gelato "La coppa del nonno", la bottiglietta del Campari Soda (ispirata da Fortunato Depero), la puntina da disegno, il coltellino svizzero, la cerniera Zip, la sdraio da spiaggia, i contenitori Tupperware, il Walkman, molti modelli di orologio Swatch e di occhiali Persol.

Sebbene il designer di tali prodotti sia ignoto, è possibile considerarli come il risultato di un progetto nato da una esigenza funzionale, quella di svolgere un lavoro o risolvere un problema, realizzato a seguito di una committenza o a richieste del mercato, considerando i diversi aspetti economici, di produzione, distribuzione, comunicazione e commercializzazione.

Il design anonimo crea curiosità e interesse, nei designer e nelle aziende ma anche nel pubblico dei consumatori. Al design anonimo sono dedicate mostre e pubblicazioni dedicate ad oggetti e artefatti, dall'età preindustriale ai nostri giorni.

Nota la passione di Achille Castiglioni per gli oggetti di design anonimo, testimoniata dalla vetrina del suo studio, che raccoglie quelli collezionati lungo una vita. Per celebrare il centesimo compleanno del maestro. La Fondazione Achille Castiglioni ha affidato la curatela di una mostra a Chiara Alessi e Domitilla Dardi che hanno chiesto a 100 designer italiani e internazionali di donare un loro oggetto anonimo.
100x100 Achille è la raccolta di questi regali e di alcune "cartoline di auguri" inviati da colleghi che hanno conosciuto Castiglioni, ex studenti o designer che dal suo lavoro sono stati ispirati, tra gli altri, i fratelli Bourorullec, Studio Formafantasma, Konstantin Grcic, Giulio Iacchetti, Enzo Mari, Alessandro Mendini, Philippe Starck, Patricia Urquiola.
Un tributo al maestro che è anche un focus su uno dei temi oggi più indagati nel mondo del design. Perché è nella curiosità per gli oggetti quotidiani e dall’indagine della loro funzione che può trovare spazio una progettualità nuova.  

Franco Clivio, designer e insegnante, in particolare alla Hochschule für Gestaltung di Zurigo, per decenni ha raccolto con passione gli oggetti di uso quotidiano spesso considerati insignificanti. Una sorta di collezione delle curiosità che sono stati ordinati un una mostra di più di mille ustentili, classificati per funzioni, tipologie sistema, soggetti formali o famiglie. Questa collezione unica è stata pubblicata sotto forma di un libro sorprendente, Hidden Forms, nel 2009.

Si rende omaggio all'ingegnosità di creatori e artigiani analizzando problemi relativi all'originale e alle sue copie, al modello che ha permesso lo sviluppo di un'intera gamma di prodotti, ai problemi a cui cercavano soluzione, alla scelta dei materiali utilizzati, naturali o artificiali.

Mostre dedicate al Design anonimo:
No Name Design - Mudac, Losanna (CH), 2014
No Name Design - Triennale di Milano, 2014
100x100 Achille - Fondazione Achille Castiglioni, 2018

Pubblicazioni:
Design anonimo in Italia. Oggetti comuni e progetto incognito
Alberto Bassi - Mondadori Electa (2007)

100x100 Achille
Carlo Castiglioni, Giovanna Castiglioni, Chiara Alessi e Domitilla Dardi - Corraini (1 febbraio 2018)

Hidden Forms. Vedere e capire le cose
Franco Clivio - Skira (2014)