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Star

imbarcazione a vela

La Star è una imbarcazione a vela a chiglia fissa, progettata dallo statunitense Francis Sweisguth nel 1911, con due persone di equipaggio.

Molti velisti famosi hanno dedicato parte della loro carriera a questa imbarcazione, tra loro: Agostino Straulino, Buddy Melges, Jean Peytel, Dennis Conner, Torben Grael, Mark Reynolds, Paul Cayard, Lovell North (fondatore della North Sails e vincitore di ben cinque titoli iridati) ed Enrico Chieffi sono stati protagonisti della classe sui campi di regata di tutto il mondo.

All’inizio del 1906 George Corry commissiona all’amico William Gardner il progetto di una barca a chiglia dalle dimensioni contenute che, oltre a fornire prestazioni di buon livello, abbiae un prezzo accessibile e sia facilmente replicabile.

Per nulla affascinato dalla nuova sfida Gardner accetta l’incarico e affidando lo sviluppo del progetto al giovane designer Curtis Mabry, da poco impiegato nel suo studio. Il giovane progettista presenta i disegni definitivi in netto anticipo sui tempi concessi.
Gardner e Corry, dopo aver valutato attentamente le idee espresse da Mabry, decidono di passare alla realizzazione del primo scafo, lanciandolo sul mercato a un prezzo molto vantaggioso.

La barca, battezzata Bug, fa il suo debutto in regata a Long Island nella primavera del 1907, imponendosi all’attenzione degli appassionati grazie all’aggressività delle linee e alle prestazioni di rilievo.
Nei tre anni seguenti sono vendute diverse decine di unità, ma il successo commerciale è offuscato dalle polemiche di giudica i Bug troppo “piccoli”, “scomodi” e troppo “bagnati”.

All'inizio del 1910, Corry decide di rivolgersi di nuovo a Gardner chiedendogli una nuova barca. L’architetto, troppo occupato con lavori più importanti (alcuni dei più famosi J-Class portano la sua firma), affida il progetto al suo collaboratore Francis Sweisguth che ispirandosi al precedente Bug, modifica alle dimensioni dello scafo e al piano velico.

Nel giro di pochi mesi la nuova barca, ancora senza nome, va in produzione presso il cantiere di Richard Green nel Massachussets e presso lo stabilimento di Isaac Smith a Port Washington nello Stato di New York. Le prime venti imbarcazioni sono vendute ai soci del Nahant Dory Club (per 260$ ciascuna) si pensa così di darle il nome di Nahant Bug ma Corry pretende che sia chiamata Big Bug.
Stuyvesant Wainwright, rappresentante dell’American Yacht Club, risolve la situazione suggerendo il nome Star. La proposta pare a tutti appropriata anche perchè la stella rossa è giàn stata adottata dai primi armatori come simbolo di classe.

Nel 1911, l’Harlem Yacht Club organizza la prima regata riservata esclusivamente alla Star. La vittoria va allo scafo numero 17 “Little Dipper”, condotto tra le boe da George Corry.

Il piano velico della Star rimane invariato per una decina d’anni finché, all’inizio del 1921, si vidono navigare le prime Star dotate di armo Marconi corto (non obbligatorio), soluzione in uso su tutte le barche da regata prodotte oltre oceano a quei tempi. A influire sulla drastica scelta di Sweisguth sono i primi studi aerodinamici effettuati dai nascenti consorzi di Coppa America, i cui protagonisti sono quasi tutti armatori di Star, e l’apertura delle prime velerie.

Oltre alla modifica dell’armo, bisogna fissare dei limiti precisi che permettano ai maestri d’ascia di tutto il mondo di creare barche pressoché identiche (l’epoca degli stampi e della vetroresina era ancora lontana dal venire). Verso la fine del 1929, viene creato un comitato tecnico presieduto da Earnest Ratsey e Larry Bainbridge, incaricato di trovare una soluzione al problema del piano velico e di scrivere il regolamento di classe. Il lavoro del comitato, di cui facevano parte anche Prescott Wilson e Frank Robinson, arriva in tempi rapidi alla conclusione, ancor oggi in vigore.

Si decide di adottare l’armo classico e vengono fissate in modo rigido le dimensioni massime e minime dello scafo, le lunghezze di albero e boma, la superficie delle vele. I dati così dettagliati nel nuovo regolamento permettevano a tutti di costruirsi una Star, lasciando ai timonieri la possibilità di “muoversi” all’interno di limiti ben definiti. A rimanere liberi da ogni regola, oltre alle varie modalità di armamento, sono i diametri delle antenne.

Questa scelta si deve all’eccessiva rigidità degli alberi di allora e viene presa nella consapevolezza che a breve qualcuno sarebbe riuscito a renderli flessibili, riducendone proprio i diametri. A imporsi in questa gara contro il tempo è Walter Von Hutscler che nel 1936 stupisce il mondo della vela presentandosi sui campi di regata con un albero in legno estremamente rastremato, destinato a diventare il padre degli attuali alberi in alluminio. Dopo aver passato diversi mesi a sperimentare l'invenzione a bordo della Star “Pimm”, il velista tedesco ne concretizza i vantaggi vincendo i Campionati Mondiali del 1938 e del 1939.

Nel 1970, alla morte di Sweisguth, la Star si trovava nel mezzo di una rivoluzione tecnologica che obbliga i responsabili della Classe a mettere mano al regolamento.
Nel 1965 erano stati introdotti sul mercato i primi scafi stratificati in vetroresina, le cui specifiche costruttive (e le relative limitazioni) erano fissate da Willis Longyear in modo abbastanza libero. L’unico obbligo da parte dei costruttori era quello di far approvare i piani di lavoro dall’Associazione di Classe.

Questo semplice accorgimento permise (e permette ancora oggi) ai cantieri di utilizzare le proprie tecniche produttive e i propri segni distintivi durante la fase di realizzazione delle Star. Inoltre, i continui “suggerimenti” da parte dei fabbricanti hanno aiutato la Classe a sfruttare al meglio le nuove tecnologie: basti pensare che è stata proprio la Star una delle prime barche ad essere stratificata con le resine epossidiche, più affidabili e dalle caratteristiche meccaniche decisamente superiori rispetto alle classiche resine poliestere.
Nel 1971, infine, fanno la loro apparizione i primi alberi in alluminio.

Qualsiasi altra classe non sarebbe mai sopravvissuta a cambiamenti del genere, ma la lungimiranza dei suoi protagonisti e l’incredibile voglia di rimanere eternamente giovane hanno aiutato in modo determinante la Star anche in quel delicato momento di transizione, scrivendo al contempo una pagina fondamentale della sua storia.

Il debutto olimpico della Star risale ai Giochi di Los Angeles del 1932. In quella occasione a imporsi sono gli americani Gilbert Gray e Andrew Libano davanti agli equipaggi provenienti da Inghilterra e Svezia.

Da allora la Star è protagonista di tutte le edizioni dei Giochi a eccezione di quelli svolte a Montreal nel 1976 quando, ritenuta obsoleta, viene sostituita dal Tempest.
La Star si riprende prontamente il posto tra le classi olimpiche a partire dalla successiva edizione dei Giochi di Mosca 1980.

Caratteristiche tecniche:
Lunghezza f.t. = 6,92 m
Larghezza = 1,73 m
Peso = 662 kg
Superficie velica = 26,00 m2