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Michele De Lucchi

architetto - designer (1951)

Michele De Lucchi nasce a Ferrara nel 1951, studia a Padova e in seguito all'università di Firenze, laureandosi nel 1975. Successivamente insegna presso la stessa sede toscana.

Negli anni dell'architettura radicale e sperimentale ha fatto parte di movimenti come Cavart, da lui fndato, Alchimia e Memphis dove entra in contatto con figure come Sottsass, Branzi e Mendini. Progetta per l'studio Alchimia e negli anni ottanta per Memphis, è tra i protagonisti dell'introduzione dei motivi geometrici decorativi sul laminato plastico usato da Memphis.

Nel 1979, è nominato come consulente dalla Olivetti di Ivrea.

Michele De Lucchi ha progettato lampade ed elementi d'arredo per le principali aziende italiane ed europee. Ha sviluppato progetti sperimentali per Compaq Computers, Philips, Siemens e Vitra. Ha disegnato inoltre prodotti per Artemide, Dada Cucine, Kartell, Matsushita, Mauser, Poltrona Frau, Olivetti per la quale è stato responsabile del Design dal 1992.

Realizza diversi progetti di architettura di interni per servizi sono in realizzati per Deutsche Bank, Deutsche Bundesbahn, Enel, Poste Italiane, Telecom Italia.

De Lucchi ha progettato anche edifici per musei pubblici e privati.
Il lavoro professionale è stato sempre accompagnato dalla ricerca personale sui temi del progetto, del disegno, della tecnologia e dell'artigianato.

Michele De Lucchi è noto per aver disegnato la lampada Tolomeo prodotta da Artemide nel 1987, con cui oltre ad avere un grande successo è stato premiato con il Compasso d'Oro nel 1989.
Tolomeo è la lampada di design contemporaneo più venduta nel mondo e prodotta in tutte le versioni possibili (da terra, da tavolo, a faretto, a sospensione, a pinza, in dimensioni ridotte).

Questo progetto è stato molto importante, non solo per il suo carattere simbolico, quanto per la definizione della vita professionale di De Lucchi, tanto che ha segnato una svolta e ha definito un solco profondo tra tutto quello che è stato realizzato prima, e quanto verrà realizzato dopo di essa.

Nel 1990, fonda Produzione Privata, un marchio dedicato alla produzione di oggetti senza committenza e successivamente si occupa di allestimenti di mostre, ad esempio alle Scuderie del Quirinale e di ripensare spazi museali e biblioteche: si occupa del Palazzo delle Esposizioni di Roma, del restauro del Museo del Design alla Triennale di Milano, delle biblioteche di San Giorgio in Poggiale (Bologna) e Lodi e della Fondazione Cini di Venezia.

Nel 2001 vincere il Compasso d'oro con la stampante Artjet 10 di Olivetti, un'azienda che tuttavia l'anno successivo De Lucchi lascia. Nello stesso anno, il 2002 insegna allo IUAV di Venezia, dove nel 2004 diventa professore ordinario, e dal 2008, al Politecnico di Milano.

Una selezione dei suoi prodotti è esposta nei più importanti musei d’Europa, degli Stati Uniti e del Giappone. 
Nel 2003 il Centre Georges Pompidou di Parigi ha acquisito alcuni dei suoi prodotti, in mostra per un anno in due sale della collezione permanente.

Dal 2005 inizia un'intensa attività di progettazione e riqualificazione architettonica in Georgia.

Nel 2009 torna ad occuparsi di allestimenti museali, curando quello del Neues Museum di Berlino.

Da dicembre 2017, Michele de Lucchi è il nuovo direttore della rivista Domus, inaugurando un nuovo ciclo che vede alla direzione della rivista di architettura e design, dieci importanti architetti italiani per un periodo di dieci anni, ad ognuno dei quali è affidata la direzione di dieci numeri fino al 2028 per celebrare i 100 anni di attività della rivista.

Tra i progetti di design più noti:
sedia First Chair per Memphis, 1983
lampada Tolomeo per Artemide, 1986 (Premio Compasso d'oro 1989) con Giancarlo Fassina
lampada al LED Castore per Artemide, 2003 (Premio Compasso d'oro 2004)
lampada fluorescente Noto per Artemide, 2008
tavolo Vegan per Riva 1920, 2009, con Davide Angeli
libreria in Acciaio Corten Existence per De Castelli, 2010
Briccolone per Riva 1920, 2011, con i legni delle Briccole di Venezia