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Macintosh 128K - Apple

personal computer (1984)

Il Macintosh 128K (Mac), è un personal computer commercializzato da Apple Computer dal gennaio 1984 a ottobre 1985. Inizialmente non ha un numero di modello, semplicemente il Macintosh. Dopo l'introduzione del Macintosh 512K (lo stesso computer con la memoria RAM di 512 KB), per distinguerlo da quest'ultimo è stato ribattezzato Macintosh 128K.

Dal primo Macintosh derivano vari modelli di personal computer comunemente indicati come Macintosh classici. Il Macintosh è il capostipite dell'omonima famiglia di macchine tuttora commercializzata. All'epoca, considerato un prodotto rivoluzionario, ha cambiato il mondo informatico rendendo l'uso del personal computer facile ed intuitivo grazie all'innovativa interfaccia grafica che ha ispirato altri sistemi come Windows.

La scelta del nome "Macintosh" è di Jef Raskin, esperto di interfacce e sviluppatore del progetto, che ha chiamato così il computer per via della marca delle sue mele preferite, le McIntosh.

Il progetto inizia nel 1979, quando Jef Raskin ottiene la direzione di Annie (poi rinominata Macintosh), piccola divisione di sviluppo interna alla Apple, parallela a quella del Lisa. Raskin vuole creare un piccolo computer economico, con display da 5", da vendere a meno di 1000 dollari.

Per contenere i costi viene scelto il microprocessore Motorola 6809. Nel 1980 Steve Jobs, da poco estromesso dal gruppo di sviluppo del Lisa, inizia a interessarsi al Macintosh. Impone l'uso del processore Motorola 68000, più potente rispetto al precedente e necessario per supportare l'interfaccia grafica.

Lo scontro tra Raskin, che vuole fare un prodotto economico e Jobs che non vole rinunciare alla qualità per contenere i costi è inevitabile. Nel 1981 il CEO di Apple Michael Scott affida la divisione Macintosh a Jobs.

Steve Jobs amplia il team di lavoro che si trasferisce in una nuova sede, nell'edificio ribattezzato "Texaco Towers", perché vicino a un distributore Texaco e perché in precedenza il gruppo di sviluppo del Lisa si era trasferito in un edificio denominato "Taco Towers".

Durante la progettazione Jobs lavora per migliorare il design, impegnandosi nei dettagli che in pochi avrebbero notato, come i componenti interni. Questa cura maniacale del dettaglio contribuisce alla creazione del suo mito ma anche al successo dei prodotti da lui ideati.

Secondo il progetto iniziale di Raskin il computer avrebbe dovuto avere uno sviluppo orizzontale, con la tastiera a chiusura a sportello sul lato anteriore, per semplificare il trasporto. A Jobs la soluzione non piace, agli inizi del 1981 recluta Jerry Manock, designer industriale, con il quale sviluppa la soluzione con la scocca verticale e il video integrato.
Il processo di sviluppo, lungo ed articolato vede Jobs impegnato in continue modifiche, con il primo prototipo reale, basato sul design definitivo, completato agli inizi del 1982.

Il computer doveva essere commercializzato nel 1983 ma per i numerosi problemi hardware e software la scadenza è posticipata. Durante lo sviluppo, si comprende che il concorrente del Macintosh non sarà il Lisa ma il PC IBM, che si stava affermando sul mercato.
Per contrastare IBM, Macintosh è rivisto in corso d'opera, viene dotato di 128 KB di RAM e di sostituire il floppy disk da 5"¼ con le nuove e più capienti unità da 3"½ prodotte da Sony.
Il computer, terminato a metà del 1983 viene presentato a gennaio del 1984.

Avvicinandosi alla commercializzazione, inizia il dibattito sul prezzo di vendita. Il computer, nei piani di Raskin doveva costare intorno ai 500 dollari ma poi il prezzo è fissato intorno ai 1.000 dollari.
La scelta di basare il sistema su un'interfaccia grafica obbliga ad aumentare la memoria del computer per poter gestire il buffer video, raddoppia la RAM, da 64 a 128 KB.

Anche l'adozione dell'unità floppy da 3,5" della Sony comporta l'aumento dei costi. Tutte le modifiche apportate fanno lievitare i costi e la stima del prezzo di vendita sale a 1.995 dollari.
L'amministratore delegato di Apple, John Sculley, impone, nonostante le resistenze di Jobs, un prezzo di vendita del Macintosh di 2.495 dollari per disporre dei 500 dollari aggiuntivi per finanziare una grande campagna pubblicitaria del Macintosh.

Nella primavera del 1983 Jobs comincia a pensare alla campagna marketing per il lancio del Mac. Il progetto è affidato all'agenzia Chiat/Day, che crea uno spot di 60 secondi basato sullo slogan "Perché il 1984 non sarà come 1984" in riferimento al romanzo di George Orwell.

Il filmato, girato da Ridley Scott e diretto da Lee Clow è incentrato su una ragazza con la sagoma di un Macintosh disegnata sulla maglietta nell'intento di liberare l'umanità dal controllo del Grande Fratello.

Nell'idea di Jobs si rappresentava la Apple come l'unica forza rimasta in grado di contrastare il predominio di IBM nel mondo dei computer.
Nonostante l'iniziale ostilità del consiglio di amministrazione Jobs, aiutato da Mike Murray, responsabile marketing di Apple, riusce a fare trasmettere lo spot, in onda prima dell'inizio del terzo quarto del XVIII Superbowl. Il successo è enorme, tanto che viene definito sia da Advertising Age che da TV Guide, come il miglior filmato pubblicitario di tutti i tempi.

Il lancio ufficiale del Macintosh è fissato per il 24 gennaio 1984, lo stesso giorno dell'assemblea degli azionisti dell'azienda, all'auditorium Flint del De Anza Community College.
L'evento è un successo. Jobs sfila il computer una valigetta sopra ad una colonna posta al centro del palco e sul Mac viene eseguito un programma appositamente scritto per mostrare le potenzialità grafiche e sonore del computer.

Per facilitare la visione al pubblico le immagini generate dal computer sono replicate anche su un grande schermo alle spalle di Steve Jobs, mentre in sottofondo è  diffusa "Chariots of Fire", la colonna sonora del film Momenti di Gloria.

E' lo stesso Mac, a inizio presentazione, a salutare il pubblico grazie alla voce sintetizzata con le celebri parole: Hello, I am Macintosh. It sure is great to get out of that bag!