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Morris e lo stile

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La Rivoluzione Industriale, iniziata nella Inghilterra vittoriana intorno alla metà del XIX secolo, segna un fondamentale passaggio nella fabbricazione degli oggetti. La produzione “in serie”, infatti, porta al superamento del lavoro di tipo artigianale, in cui ideazione e realizzazione di un prodotto sono nelle mani di una sola persona. In realtà, i primi prodotti industriali destinati alla massa erano piuttosto scadenti sul piano estetico, troppo semplificati oppure sovraccarichi di decorazioni inutili, riprese in modo meccanico dalla tradizione e senza il “sapore” di autenticità che caratterizza ogni manufatto artigianale. Proprio per opporsi alla bruttezza imperante dei prodotti industriali sorse in Inghilterra alla fine dell’8OO il movimento denominato “Arts and Crafts”. Capeggiato dalla figura carismatica di William Morris e sorretto da teorici quali lo scrittore e filosofo John Ruskin, il movimento “riformista” tenterà di ridare ossigeno al lavoro manuale rivalutando il ruolo dell’artista-artigiano medievale e ispirandosi all’arte di quel periodo, vista come ideale di bellezza estetica. Il gruppo formato da architetti, scrittori, disegnatori, artigiani, vedrà tra le sue fila anche pittori preraffaelliti come Burne-Jones o Dante Gabriel Rossetti.

Sedia Thonet
Lo stile "Art and Crafts" verrà applicato alla produzione di mobili, oggetti, tappeti, arazzi, carte da parati distinguendosi per sobrietà ed eleganza delle decorazioni basate su forme naturali stilizzate. Sebbene severi fautori del lavoro artigianale, con il tempo gli artisti aderenti al movimento accetteranno di collaborare con l’industria riconoscendo il valore della progettazione come fondamentale premessa alla produzione in serie. Sarà il primo passo per un rinnovamento delle arti applicate e quindi per lo sviluppo in senso moderno del disegno per l’industria o “industrial design”. Un esempio precoce in questo senso è la sedia Thonet progettata da Michel Thonet nel 1859. Utilizzando le tecniche dei costruttori di barche, egli sperimentò la curvatura del legno di faggio mediante il vapore, con il legno inumidito e messo ad essiccare in casseforme di metallo. Si ottenevano così numerosi pezzi dalla forma essenziale e dai costi decisamente contenuti. Altra innovazione importante fu la standardizzazione dei componenti e quindi la possibilità di smontare e assemblare la sedia, con evidenti vantaggi per il trasporto e l’esportazione del prodotto, ancora oggi venduto in tutto il mondo.